Drone a casa Di Maio nella notte tra il 10 e l’11 febbraio. La Procura ha aperto un’inchiesta sull’accaduto per risalire ai responsabili.
ROMA – Drone a casa Di Maio nella notte tra il 10 e l’11 febbraio 2020. Secondo quanto raccontato dai media nazionali, l’allarme è stato dato dalla scorsa intorno all’abitazione del ministro situata in zona Colosseo. L’oggetto ha sorvolato il giardino per una decina di minuti prima di far perdere le sue tracce senza particolari intoppi.
L’accaduto è stato segnalato alla Procura di Roma che ha aperto un’indagine vista la posizione dell’ex leader del M5s. Il cordone di sicurezza del leader della Farnesina è stato violato e soprattutto non rispettato l’obbligo della no fly zone intorno all’appartamento.
Drone a casa Di Maio, massimo riserbo sull’accaduto
La Procura preferisce mantenere il massimo riserbo sull’accaduto. Di Maio è stato informato immediatamente anche se il ministro degli Esteri ha preferito non enfatizzare il caso. Il leader della Farnesina non si trovava a casa al momento dell’individuazione dell’oggetto. Al momento, come precisato da Repubblica, non è stato deciso un rafforzamento della scorta.
Non è chiaro se gli inquirenti sono sulle tracce del presunto responsabile oppure se si è ancora agli inizi dell’inchiesta anche se i dubbi restano tanti su quanto accaduto.
Obiettivo mirato oppure un evento casuale?
Le domande degli inquirenti sono diverse e si spera di avere delle risposte nelle prossime ore. Obiettivo mirato oppure un rifugio (sbagliato) per non farsi scoprire dagli agenti di polizia?
Gli accertamenti sono in corso anche se fino a questo momento si preferisce mantenere il massimo riserbo sulle indagini. Nelle prossime potrebbero esserci delle novità ma Di Maio sembra essere molto tranquillo sull’accaduto. Nessuna apprensione particolare tanto che il leader della Farnesina non ha richiesto un rinforzo della scorta.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/